A una settimana dall'intervento mi sono quasi totalmente abituata ad avere il fissatore esterno, a questa presenza sul mio piede. Abituata a tal punto che spesso dimentico questa mia attuale condizione e scenderei dal letto o dal divano senza l'aiuto delle stampelle.
Da dopo l'intervento porto una fasciatura con garze e cotone attorno al fissatore e ogni tre giorni faccio la medicazione, con il disinfettante e il cambio delle garze.
A partire da adesso, ogni otto ore (3 volte al giorno) allungo di poco il fissatore con una chiave a brugola. Ai primi giri sentivo tirare e mi faceva male, ma poco tempo dopo passava.
Ho finito le punture di eparina (per una settimana circa, 1 volta al giorno), non ho mai preso l'antidolorifico dopo la prima sera a casa.
Il mio piede è molto più sgonfio e non ha lividi.
Cammino con entrambe le stampelle, ma tra pochi giorni inizierò ad usarne una sola.
Cammino molto, più che posso, e muovo spesso le dita: è molto importante perché permette all'osso di formarsi più velocemente e di prendere la giusta direzione.
lunedì 23 novembre 2015
mercoledì 18 novembre 2015
Il mio piede... prima
Questo è il mio piede sinistro prima dell'intervento.
Non ho mai avuto alcun tipo di dolore o fastidio, fino all'estate del 2014.
Per qualche giorno mi ha formicolato il lato esterno del piede, avevo dolore a camminare con sandali molto bassi, specialmente sulla pianta del piede, nella zona sotto al quarto dito, vuota perché non c'è l'osso.
Mi massaggiavo spesso e stendevo creme anti infiammatorie e rinfrescanti, ma poco dopo il dolore tornava.
Succedeva solo in estate, mentre con le scarpe chiuse andava molto meglio.
Ma il problema non si fermava al piede: il dolore spesso saliva alla caviglia,
e appoggiando il piede in modo non uniforme incideva anche sul resto della gamba, soprattutto sul ginocchio.
Questi sono i principali motivi che mi hanno spinta a scegliere di operarmi.
Ho incontrato altre ragazze in clinica e parlando con loro ho scoperto che la loro scelta è stata soprattutto per un motivo estetico e pratico, come avviene nella maggior parte dei casi; è infatti raro che la brachimetatarsia porti dolore o fastidio al piede, ma dal mio punto di vista dipende dalla struttura generale del piede. Il mio infatti è molto magro e piatto, e questo fa si che vi appoggi tutto il peso del corpo e che questo non viene però distribuito uniformemente su tutta la pianta; lungo andare può portare a disturbi, specialmente se si sta molto in piedi o si cammina molto.
lunedì 16 novembre 2015
il giorno dell'intervento
Circa due mesi dopo la visita dallo specialista, vengo ricoverata per l'intervento.
Arrivo alle 7 in clinica, eseguo i test e gli esami pre-operatori e vengo immediatamente ricoverata: mi accompagnano in stanza, forse una tra le più tetre e tristi stanze di ospedale che io abbia mai visto!
Penso "ci resto solo una notte, è perfetta così com'è".
Qualche minuto dopo arriva una signora, che però andrà via in serata, così insieme a me potrà restare mia mamma.
Aspetto che mi chiamino, intanto leggo per non pensare a quanta ansia e agitazione mi sta scorrendo nel corpo.
Alle 14.50 mi vengono a prendere e mi portano verso la sala operatoria; lì mi preparano e mi fanno l'anestesia locale, due punture sul dorso del piede.
Finalmente entro in sala: freddo, fa tanto freddo, inizio a tremare come una foglia, non so più se sto tremando per la tensione o per il freddo. La musica mi distrae, inizio a svuotare la mente e recito mentalmente un mantra. Le infermiere mi sistemano, mi coprono e posizionano davanti a me un telo in modo da non farmi vedere l'operazione. Accanto a me per qualche minuto rimane una di loro, gentile e carina, che mi dice che avevano già iniziato a rompere l'osso: io felicissima, perché la mia più grande paura era quella di sentire dolore, invece non ho sentito nulla per tutta l'operazione, in totale circa 50 minuti.
Finita l'operazione, il chirurgo mi medica e mi benda il piede. Non vedrò il fissatore esterno fino al giorno dopo, quando mi cambia la medicazione.
Uscita dalla sala operatoria mi portano a fare le lastre al piede ed infine in camera.
Passano gli infermieri per portarmi il ghiaccio e fare la punturina nella pancia.
La cena, leggera: purè, formaggio e una fetta di pane.
Una tazza di camomilla e a nanna alle 21.
mercoledì 11 novembre 2015
Cos'è la brachimetatarsia?
"La brachimetatarsia o ipoplasia metatarsale è una condizione in cui ci sono uno o più metatarsi di lunghezza anormalmente breve. Questa condizione può essere causata da un difetto congenito o può essere una condizione acquisita (ad es. esiti di fratture). La forma congenita più frequentemente coinvolge il quarto metatarso. Il trattamento di questa malattia avviene tramite diversi interventi chirurgici. È dimostrato che la Brachimetatarsia avviene 25 volte più frequentemente nelle donne che negli uomini, in un rapporto di 1 a 1820 e di 1 a 4586 rispettivamente."
(fonte: Wikipedia)
Questo è quanto di più semplice possiamo trovare in rete riguardo questa "condizione".
Ho pensato di iniziare a scrivere questo blog perché, cercando in internet definizioni, casi come il mio, esperienze o qualsiasi cosa potesse aiutarmi a chiare i dubbi che avevo, beh, ho trovato poco o nulla.
Ho deciso quindi di andare direttamente da chi secondo me poteva essermi utile per questo mio obiettivo, ed ho fissato un appuntamento con un ortopedico, specialista del piede.
Le risposte che ho ottenuto sono state molto vaghe, poco esaurienti, giustificate dal fatto che è una patologia davvero rara.
Decido allora di continuare la mia ricerca sul web, ma questa volta vado ricerco uno specialista, qualcuno che ha già trattato il caso. Fisso una visita e successivamente un intervento.
*segui la mia operazione e i giorni seguenti in "Archivio blog" qui a fianco!
Love :)
(fonte: Wikipedia)
Questo è quanto di più semplice possiamo trovare in rete riguardo questa "condizione".
Ho pensato di iniziare a scrivere questo blog perché, cercando in internet definizioni, casi come il mio, esperienze o qualsiasi cosa potesse aiutarmi a chiare i dubbi che avevo, beh, ho trovato poco o nulla.
Ho deciso quindi di andare direttamente da chi secondo me poteva essermi utile per questo mio obiettivo, ed ho fissato un appuntamento con un ortopedico, specialista del piede.
Le risposte che ho ottenuto sono state molto vaghe, poco esaurienti, giustificate dal fatto che è una patologia davvero rara.
Decido allora di continuare la mia ricerca sul web, ma questa volta vado ricerco uno specialista, qualcuno che ha già trattato il caso. Fisso una visita e successivamente un intervento.
*segui la mia operazione e i giorni seguenti in "Archivio blog" qui a fianco!
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